La cottura in piastra è senz’altro uno dei metodi più comuni utilizzati in cucina per quanto riguarda il mondo della carne. Alcuni tipi di carne si prestano maggiormente ma in linea di massima, con la piastra elettrica, si possono realizzare davvero tantissime ricette.
Molto dipende dal tipo di carne che si prepara, dalle ricette utilizzate e certamente anche il palato gioca il suo ruolo.
In Italia, comunque, la cottura in piastra è una delle più utilizzate per comodità, velocità ed efficienza.
La cottura della carne
Per molti la cottura della carne rappresenta un vero e proprio rito. E come in ogni rito che si rispetti, ognuno ha le proprie usanze. Se non si hanno grandi spazi a disposizione come ad esempio un giardino, è difficile poter usufruire di barbecue o altre attrezzature ideate per cotture alla brace.
Sul mercato è possibile reperirne di qualsiasi dimensione e prezzo.
Quali sono le caratteristiche ideali di una buona piastra elettrica adatta alla cottura della carne?
Iniziamo dalle dimensioni. Il consiglio è quello di acquistare una piastra o una bistecchiera di media grandezza: non avrete problemi legati allo spazio e allo stesso tempo potrete preparare un numero di portate maggiore.
Acquistate un prodotto antiaderente e dotato di canale di scolo se possibile, questo renderà più semplici le operazioni di pulizia della vostra piastra.
Accertatevi della presenza di un piccolo regolatore di temperatura, così che possiate sempre tenere sotto controllo e monitorare costantemente l’andatura della cottura durante la preparazione. Generalmente, questi regolatori sono identificabili mediante la presenza di una o più manopole collocate nella parte inferiore.
Bistecchiere elettriche
Un valido strumento per cuocere la carne è rappresentato dalla bistecchiera.
Tra le più comuni ci sono quelle realizzate in ghisa. Si tratta di grosse padelle che mantengono a lungo il calore e vengono utilizzate direttamente sui fornelli. Sono ideali perché occupano poco spazio e possono essere utilizzate anche per altri tipi di alimenti.
Esistono però anche bistecchiere che rientrano nella categoria delle piastre elettriche. Grazie alla presenza di una resistenza che funge da fonte di calore riuscirete a cuocere la vostra carne.
Tra le più comuni ed utilizzate vi sono quelle richiuidibili. Esse mantengono perfettamente il calore al loro interno e consentono una cottura omogenea su entrambi i lati. Per un’ottima cottura è consigliato lasciar riscaldare bene la bistecchiera. Questa operazione eviterà anche che la carne resti attaccata al fondo.
Tra i quesiti più comuni c’è quello legato alla possibilità di poter condire la carne durante la preparazione. Gli esperti consigliano di condire gli alimenti prima di cominciare la cottura per due motivi: il cibo si insaporirà meglio e poi eviteremo di sporcare troppo la piastra.
I Migliori modelli di Bistecchiere elettriche in vendita online
Bistecchiere: quale materiale scegliere
Sul mercato è possibile reperire vari modelli di bistecchiere. Tra i materiali più utilizzati per la realizzazione di piastre elettriche i più comuni sono:
- Ghisa
- Pietra ollare
- Acciaio
In tutti e tre i casi, si tratta di materiali resistenti che garantiscono una qualità elevata. Certamente i tipi di cottura di alimenti, in questo caso particolare della carne, risulteranno diversi. Sta a voi scegliere quella che si adatta maggiormente alle vostre esigenze e alle vostre preferenze in cucina.
Fascia di prezzo
Per quanto riguarda il mondo delle piastre e delle bistecchiere elettriche per la cottura della carne, esistono numerosi modelli in commercio. Non fatevi ammaliare da alcuni prodotti che si presentano con un prezzo di mercato troppo basso. Ricordate che ogni articolo vale quanto l’avete pagato.
Per una bistecchiera di fascia media, con buoni materiali resistenti e duraturi nel tempo, andrete a spendere non meno di settanta euro.
A questa cifra, però, vi assicurerete una comoda bistecchiera elettrica che non vi lascerà delusi.
I prezzi, tenendo conto di dimensioni e materiali utilizzati per la costruzione, variano da un minimo di settanta euro ad un massimo di trecento.